La Casa della Solidarietà vuole perseguire finalità sociali, ma anche culturali: utilizzando gli spazi e le iniziative della Casa si potranno realizzare e promuovere accoglienza, solidarietà e cultura.
La filosofia. Mettere al centro la persona nella sua complessità. Pensiamo che ogni persona sia portatrice di una propria singolarità che non permette generalizzazioni né banalizzazioni. Tutti hanno una storia di relazioni, affetti, famiglia.
La casa della Solidarietà sarà il luogo capace di accogliere la persona e non di dare solo risposta immediata allo stato di bisogno. Nella Casa dovrà essere prevalente la disponibilità all’ascolto, la volontà di accogliere con uno sguardo sempre carico di umanità che sa muoversi, indignarsi, coinvolgersi e condividere.
La Casa diventerà anche laboratorio di idee, di incontro tra persone che hanno responsabilità a vari livelli e che vogliono riflettere insieme a partire dalle situazioni di marginalità sociale, dalla paura sociale, dalla difficoltà di stare dove esiste l’esclusione e la fragilità, nel tentativo di rilanciare una nuova cultura, ma anche un sentimento, di reale coesione umana ed esistenziale.
La Casa sarà aperta a tutti, a chi ha un cuore che batte per l’umanità intera, a chi ha voglia di lavorare “mettendo le mani in pasta”, a esperti professionisti che desiderano mettere il loro sapere a disposizione, a chi crede nella diversità, nell’uguaglianza, nella giustizia.
La rete della solidarietà. La nuova struttura non vuole configurarsi come una struttura “competitiva” con quelle già esistenti sul territorio che operano nel settore della solidarietà. La Casa rappresenta invece una potenzialità per tutti, per trovare nuove opportunità di confronto e di crescita e, magari, per trovare spazi più adeguati per operare.
Sarà impostata una rete di interrelazioni, dove ogni struttura potrà sentirsi maggiormente valorizzata dal rapporto con le altre, e la Casa potrà rappresentare il luogo della organizzazione e della pianificazione delle varie attività, che potranno sicuramente ottimizzare i punti comuni e meglio differenziare, al fine di potenziarle, le attività di particolare esclusiva competenza.
I servizi. La Casa vuole rappresentare anche una risposta alla richiesta sempre più variegata di servizi, senza dei quali le famiglie rischiano oggi di entrare in difficoltà magari irreversibili, sia sotto il profilo economico, sia sotto quello relazionale: con particolare attenzione ai problemi degli anziani, dei bambini e delle persone disabili o psicologicamente deboli.
L’accoglienza. Un ambiente che possa offrire sicurezza e riferimento per le persone in difficoltà, che costituisca rifugio per chi non sa dove andare a cercare ospitalità e solidarietà umana, dove si possa instaurare un rapporto interpersonale mirato al superamento delle difficoltà per offrire un’aspettativa di vita autonoma, che significhi riuscire a ridare dignità a persone che spesso hanno ormai perso fiducia nel mondo e in se stessi.
L’educazione alla solidarietà. Uno dei pilastri fondanti su cui si è progettata l'idea della Casa della Solidarietà è rappresentato dal tema dell'educare alla carità, all'accoglienza, alla solidarietà all'interno di una città e del suo comprensorio.
Non è difficile intravvedere in questo progetto le analogie con la ben più famosa Casa della Carità di Milano, voluta dal Cardinale Martini, aperta nel 2002 e oggi presieduta da don Virginio Colmegna. Ed è bello ricordare un messaggio del Cardinal Martini che, a proposito della Casa della Carità, auspicava che "dovrebbe poter diventare non solo segno di una accoglienza ospitale per gli ultimi, ma anche luogo di cultura e di ricerca spirituale per chiunque lo desideri".
L’Accademia della Solidarietà. Il progetto prevede l'insediamento dell’Accademia della Solidarietà aperta a tutte le persone di buona volontà: un centro studi, di ricerca e di approfondimento del disagio sociale.
L'Accademia dovrà offrire percorsi formativi diversificati a gruppi di operatori e volontari o semplici cittadini, affinché ciascuno possa trovare e aggiungere valore alla propria esperienza personale, spirituale, professionale, di volontario, di cittadino. L'Accademia promuoverà corsi di formazione, laboratori di ricerca, seminari e convegni, eventi, pubblicazioni, sui temi del disagio, dell'emarginazione, dello sviluppo del territorio, delle politiche sociali e del non profit.
La cultura. La Casa vuole essere anche luogo che promuove cultura, intesa come attività positiva sia per chi la esercita, sia per chi la riceve. L'organizzazione di attività e
di servizi di diversa natura offrirà la possibilità del coinvolgimento di un volontariato a livelli diversificati, secondo le attitudini e le disponibilità di ciascuno. La promozione di attività ed eventi culturali sarà un ulteriore arricchimento per la persona e verrà fatta con l'intenzione di avvicinare tutti alla percezione del "bello", come elemento positivo per la comunità e di sensibilizzazione al più ampio progetto sociale.
I costi di gestione
La Casa della Solidarietà parte da una missione originaria identificabile con l’accoglienza delle persone in condizioni di bisogno, e come tale l’accoglienza dovrebbe attuarsi nella completa gratuità.
Diversa sarà la gestione dei servizi: alcuni potranno essere finanziati dall’Ente pubblico (Comune o Regione), per altri invece potrà essere richiesto un contributo paritetico al costo del servizio, e perciò assolutamente competitivo rispetto alle normali proposte di mercato.
Sicuramente il contributo derivante dalla generosità del territorio (attività produttive e commerciali e privati cittadini), sarà indispensabile.
Se si riuscisse a trasmettere a tutto il territorio l’importanza e la valenza sociale dell’iniziativa non avremmo dubbi in merito alla risposta. La recente esperienza della costruzione della Fabbrica della Solidarietà ci conferma in questa convinzione.
Sarà anche importantissimo promuovere la generosità delle singole persone, invitandole a sentirsi coinvolte in questa grande iniziativa di solidarietà.
E’ sicuramente una sfida: ma l’esperienza ci induce a dire che quando le sfide sono fatte per raggiungere finalità oggettivamente positive, facilmente comprensibili e perciò condivise, dalla nostra parte ci sarà e continuerà ad accompagnarci la Provvidenza.
E tanto basta per guardare alla nuova sfida con coraggio ed entusiasmo, sicuri di riuscire a vincerla.